Papà di un maschio, Papà di una femmina

psicologia papà di un maschio papà di una femmina

Essere padre di un maschio o di una femmina comporta identificazioni, investimenti psichici e vissuti diversi.
Può accadere che nei confronti del figlio maschio il padre abbia delle aspettative che sono legate alla sua stessa infanzia ed adolescenza, può nascere una competizione e, a volte, una più o meno esplicita rivalità, di cui il genitore può non essere consapevole. In dinamiche di questo tipo i padri possono sentire minacciato il loro ruolo e la loro autorità quando il figlio cresce, diventa difficile sostenere e supportare il ragazzo nel momento in cui ne ha più bisogno, tendono invece a scoraggiarlo.

La stessa dinamica si può manifestare specularmente tra madre e figlia, quando l’adolescenza della figlia col fiorire della sessualità, può mettere in scacco il narcisismo materno.
Nei confronti della figlia femmina il padre solitamente non prova rivalità, anzi ne è orgoglioso e ne apprezza le qualità. Ci possono essere sfumature diverse nella relazione, a volte il senso di protezione può sfociare in gelosia, o in un’ansia eccessiva che diventa soffocante.
Il compito difficile dei genitori è riuscire a preparare i figli ai pericoli della vita, trovando la giusta misura tra il proteggerli e permettere loro di esplorare il mondo.
L’adolescenza è una fase delicata in cui facilmente i genitori vengono visti come nemici che mettono limiti, danno ordini e divieti. In realtà c’è una certa nostalgia di quando si era più piccoli e mamma e papà erano una guida, un po’ degli eroi, ma quando cerca di diventare adulto il ragazzo tende ad accentuare gli aspetti “negativi” nel rapporto coi genitori, perché questo lo aiuta a separarsi in senso psicologico da loro.
Il padre è in questo periodo una figura fondamentale perché è portatore dell’autorità contro cui l’adolescente si ribella. E’ importante che si possa con buon senso poter mediare, “patteggiare” e non irrigidirsi per posizione presa, tenendo presenti le complesse dinamiche che caratterizzano questa fase della crescita. L’obiettivo dovrebbe essere quello di fornire al figlio gli strumenti adeguati per costruire la sua identità, non cercare di imporre la propria visione in modo rigido, guidarlo al punto giusto, e poi consentirgli di scegliere da solo quando ne è in grado.
Il processo di separazione verso l’autonomia è fondamentale e delicato, vi sono spinte in avanti, ma anche timori. Il compito dei genitori è complesso. E’ importante riuscire ad aver presenti quali sono le aspettative degli adulti, legate ai loro desideri e alla loro storia, e quali invece le aspettative e i desideri del figlio, cercando con buon senso, nelle diverse fasi dello sviluppo, di dare ascolto, comprensione e supporto, aiutandolo ad orientarsi per poter raggiungere un senso di sé completo e autonomo.

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