Un aspetto molto gradevole dell’essere psicoterapeuta è la possibilità di avere a che fare con molte persone, molto diverse tra loro, in un contesto speciale che consente una visione approfondita, vera, vicina, toccante, fuori dai classici schemi della vita quotidiana. Ogni persona entra nella stanza della psicoterapia con qualcosa da insegnare, qualche sfumatura non ancora vista, con qualche angolazione di veduta particolare, insolita, curiosa, che accende un piccolo fuoco, magari sopito in un angolino buio fino ad allora, ed è una spinta interna che prende forma, uno sguardo privilegiato sui mille volti dell’intelletto, le sue sottigliezze, le sue astuzie, che spesso destano stupore, fascinazione e ammirazione. Paradossalmente di solito il paziente non è consapevole di quanto possa essere piacevole (per entrambi) assistere e partecipare allo scoppiettante dialogo sui vari livelli, dai più razionali, ordinati e guidati coscientemente, ai più istintivi, che si muovono in punta di piedi quasi invisibili. Quanto affascina vedere l’intelligenza umana, intesa nel senso più ampio del termine, nelle sue infinite forme, prendere pieghe che a volte portano a circoli viziosi e ad intoppi, altre volte si distendono in modo così leggero e spontaneo da portare a nuove soluzioni, e in quei momenti tutto sembra trovare la giusta collocazione, pur tra le varie tribolazioni della vita, e un senso di calma e chiarezza sembra pervadere la stanza di analisi, e in quei momenti tutto sembra avere un senso. Momenti magici. Ma anche quando si resta un po’ annuvolati, aggrovigliati tra pensieri pesanti, emozioni difficili da contenere, soluzioni che sfuggono a farsi intravedere, è sempre gratificante far parte di quel processo in cui due menti cercano un incontro e vicendevolmente si scambiano scintille. E dopo le fatiche di una giornata di lavoro ci si trova stanchi e soddisfatti, sicuramente anche con pensieri, dubbi e preoccupazioni su quello che ancora non si è riusciti a snodare, ma comunque pieni di scintille nuove.
Illustri autori lo hanno detto in modi molto più approfonditi e appropriati di quanto io possa fare, ma in questo piccolo spazio sono libera di usare parole semplici per essere grata di tutte le potenzialità che ho la fortuna di incontrare nel mio lavoro, fare psicoterapia è come stare sotto un cielo stellato, che brilla incessante, anche quando ci sono le nuvole e le stelle non si fanno vedere.
Bella questa riflessione sui “momenti magici” della psicoterapia.
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Gentile dott.ssa, complimenti per l’articolo che ho apprezzato nella sua interezza, ma la chiusura è da antologia.
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grazie mille, troppo gentile!
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Ci hai aperto lo sguardo su un mondo, il tuo, del tutto sconosciuto.
Grazie
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