Il termine Burnout in italiano si può tradurre con “bruciato”, “scoppiato”, “esaurito”. E’ generalmente definito come una sindrome di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione e derealizzazione personale, che può manifestarsi particolarmente nelle professioni che prevedono implicazioni relazionali molto accentuate, come le professioni di aiuto ( infermieri, medici, insegnanti, assistenti sociali, vigili del fuoco, ecc). La sindrome da Burnout è l’esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le persone quando sono presenti eventi stressanti eccessivi e non si riesce a rispondere in maniera adeguata agli alti carichi di stress che il lavoro comporta. E’ una sindrome multifattoriale caratterizzata da un rapido decadimento delle risorse psicofisiche e da un peggioramento delle prestazioni professionali.Il contatto costante con le persone e con le loro esigenze, l’essere a disposizione delle molteplici richieste e necessità, sono alcune delle caratteristiche comuni a tutte quelle attività che hanno obiettivo professionale il benessere delle persone e la risoluzione dei loro problemi, come nel caso di medici, psicologi, infermieri, insegnanti, ecc. Quando entrano in Burnout le persone, che precedentemente erano entusiaste di ciò facevano, manifestano invece facile affaticabilità, insoddisfazione, apatia, abulia, depressione, e questo a lungo andare porta all’abbandono, si abbassa la spinta motivazionale, si perde interesse, piacere, senso di responsabilità e di appagamento.
È un esaurimento emotivo, con la sensazione di svuotamento di energia fisica e mentale, e il vissuto di non avere più nulla da offrire, accompagnato da depersonalizzazione, con atteggiamenti di oppositività fino alla negatività, e ridotta realizzazione, con crollo dell’autostima, della voglia di migliorare e senso di inadeguatezza. La demotivazione spesso è conseguente a situazioni di stress causate da ambiguità di ruolo, ridotto potere decisionale, inadeguato riconoscimento delle capacità o delle potenzialità e dell’impegno. Alcune delle cause rispetto all’ambiente di lavoro sono: sovraccarico di lavoro, mancanza di controllo, gratificazioni insufficienti, crollo del senso di appartenenza, assenza di equità, valori contrastanti, scarsa remunerazione. Altre sono più strettamente legate alla relazione con l’altro e al contatto continuativo con situazioni di bisogno e sofferenza, questo riguarda più specificamente la capacità personale di gestione delle risorse emotive interne.
I sintomi del Burnout in genere comprendono ansia, depressione e disturbi comportamentali. Quando si è sotto stress da lavoro si tende a sentire sempre una grande stanchezza e a non riuscire a recuperare le energie neanche durante il weekend. Inoltre, il pensiero è costantemente rivolto al lavoro, con pensieri negativi. In particolare, la sindrome da Burnout può manifestarsi attraverso:
- alta resistenza ad andare al lavoro ogni giorno
- sensazione di fallimento
- rabbia e risentimento
- senso di colpa e disistima
- scoraggiamento, indifferenza, cinismo
- isolamento e aumento della conflittualità
- senso di stanchezza persistente
- difficoltà di concentrazione e problemi a dormire
- aumento condotte di dipendenza (alcool, farmaci, droghe, cibo)
- mal di testa e disturbi gastrointestinali
Generalmente si presentano fasi caratteristiche del Burnout:
- Esaurimento emotivo e nervoso, caratterizzato da una sensazione di impotenza; ci si sente svuotati dal lavoro.
- In risposta al malessere l’individuo tende inizialmente ad assumere atteggiamenti cinici, distaccati o aggressivi sul lavoro e verso i problemi degli altri.
- Depressione o apatia cronaca; ci si sente inadeguati, incapaci ed iniziano pensieri negativi e rancorosi nei confronti di sé stessi.
E’ importante prestare attenzione ai primi segnali che spesso tendono ad essere ignorati, campanelli di allarme che il modo di gestione abituale non funziona più a dovere , per iniziare a fermare il più precocemente possibile la spirale che porta all’esaurimento delle energie poichè il recupero può essere più facilmente agevolato ascoltando meglio i propri bisogni, intervenendo precocemente prima che la situazione diventi soverchiante.
Condizione subdola e sempre più diffusa.
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L’ha ripubblicato su La solitudine del Profe ha commentato:
Esaustiva come sempre.
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E’ parecchio interessante questo tuo apporto.
🙂
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Molto interessante 🌹
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