Il cambiamento è un processo complesso, e viene definito in modi diversi dai vari approcci terapeutici, lo scopo è comunque quello di portare il paziente a funzionare meglio , il terapeuta e il paziente fanno uno sforzo comune per comprendere quali sono gli ostacoli che bloccano il cambiamento, la crescita e un adattamento più funzionale, la relazione terapeutica è il luogo dove si cerca di dare senso alle cose che accadono, per rimettere in moto i processi evolutivi che si erano bloccati.
Obiettivo della psicoterapia psicoanalitica è promuovere il cambiamento aiutando a sviluppare nel paziente la capacità di padroneggiare i conflitti; questo può essere realizzato solo all’interno della particolare relazione paziente-terapeuta che, sotto la protezione del setting, porta il paziente a capire i suoi sentimenti, anche contrapposti, facendoli venire in superficie e arricchendoli di significati, in modo che diventino più comprensibili e più maneggiabili.
Nella particolare situazione della psicoterapia il paziente fa nuove esperienze che gli consentono di conoscersi meglio e di trovare soluzioni nuove a problematiche che precedentemente non era riuscito a gestire. La conoscenza di sè viene facilitata dalle interpretazioni del terapeuta, e dai momenti di insight in cui le cose appaiono improvvisamente più chiare. Nell’insight si combina l’esperienza emotiva con la comprensione cognitiva dei conflitti; l’insight modifica l’esperienza vissuta e continua attraverso ulteriori elaborazioni nella vita quotidiana fuori dalla seduta.
Si tratta di comprendere il significato simbolico dei propri comportamenti, collegandoli eventualmente con eventi importanti passati, dando loro una nuova coerenza. La comprensione si configura come una nuova esperienza carica di emozione e può innescare un processo di cambiamento proprio per la sua immediatezza affettiva. La relazione terapeutica è il teatro entro cui avvengono nuove sperimentazioni, infatti anche qui si verificheranno gli stessi schemi ripetitivi, le dinamiche inconsce che hanno dato luogo ai conflitti attuali, e nella stanza di analisi possono essere visti, rivissuti, compresi e pian piano modificati.
Il paziente ha bisogno di fare questa nuova esperienza, non è sufficiente fornire una spiegazione per innescare il processo di cambiamento; non si tratta nè di addestramento nè di persuasione, ma di arrivare ad una comprensione di sè più ampia e profonda. Il compito del terapeuta è di interpretare i desideri, i conflitti, le difese, recuperare i ricordi che possono essere connessi ai vissuti presenti e aiutare a raggiungere consapevolezza.
L’esperienza affettiva in seduta fa da ponte tra il passato e il presente, il terapeuta sta nella relazione come interprete degli accadimenti interni del paziente, deve saper mettere funzioni materne e paterne a disposizione del Sè del paziente quando serve, e favorire, attraverso la sua partecipazione affettiva ed autentica, modalità relazionali diverse e più adeguate.
La psicoterapia psicoanalitica mira ad ottenere un cambiamento psichico profondo, non solo la risoluzione di un sintomo, ma una crescita psicologica e lo sviluppo di una maggiore integrazione psichica. Il cambiamento fa parte del processo psicoterapeutico ed in alcuni momenti può apparire anche come un peggioramento perchè si possono verificare delle variazioni anche in senso regressivo che però possono essere funzionali al processo di cura, il cambiamento non avviene infatti in modo lineare, ma procede più a spirale. Il tipo di cambiamento a cui mira la psicoterapia psicoanalitica è, quindi, non solo quello sintomale, ma un mutamento più ampio, strutturale, stabile e duraturo, che coinvolga le dinamiche psicologiche profonde della persona e non soltanto gli aspetti comportamentali più esterni.
Il terapeuta psicoanalitico opera per rendere conscio l’inconscio, come scrive Freud “dov’era l’Es regnerà l’Io”; significa modificare i rapporti tra le strutture psichiche, allargando la capacità di controllo dell’Io.
Un ulteriore aspetto di questo modo di lavorare in psicoterapia è il recupero di parti di sè precedentemente scisse che vengono reintegrate favorendo un nuovo equilibrio psichico caratterizzato da una maggiore integrazione. Come conseguenza i pazienti diventano più consapevoli di sè e questo favorisce e arricchisce anche i rapporti con gli altri.
Al di là della risoluzione dei sintomi, quindi, il cambiamento cercato nella la psicoterapia psicoanalitica è un cambiamento strutturale e duraturo, che coinvolge cambiamenti nella gestione degli impulsi, nelle emozioni, negli affetti, negli atteggiamenti verso gli oggetti sia interni che esterni, e nella modalità di funzionamento mentale in generale.
In ogni caso i processi di cambiamento non avvengono in modo lineare, il percorso terapeutico è fatto di avanzamenti e retrocessioni, a volte saltelli in avanti e momenti di pausa; è un continuo processo a spirale che tende all’integrazione. Va sottolineato che il cambiamento non è mai raggiunto una volta per tutte in senso assoluto, è un movimento in continuo divenire, è la tendenza ad ampliare l’equilibrio delle forze in gioco nella personalità che è sempre dinamica ed in crescita, anche dopo la conclusione della psicoterapia.
L’aver compreso come funziona, come riattivare i processi che bloccano la sua crescita, l’aver a disposizione più strumenti per leggersi, sarà utile al paziente anche dopo la conclusione del suo percorso terapeutico perchè sarà più preparato ad affrontare gli inevitabili nuovi conflitti che si presenteranno nel corso della sua vita.
L’ha ripubblicato su PSICOFLORITERAPIA QUANTICAe ha commentato:
Il cambiamento
"Mi piace""Mi piace"