La Creatività e il Pensiero Divergente

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Non è semplice definire la creatività, la si può considerare la capacità di svolgere attività produttive particolari, il processo creativo sfocia sempre in un prodotto che sia un libro, un’opera d’arte, un’idea, ecc, e questo prodotto ha le  caratteristiche di novità (è innovativo, introduce qualcosa di non convenzionale),  originalità (è inconsueto, a volte unico), qualità (ha un suo valore), e  apprezzabilità (può essere stimato come qualcosa di valido).
Gli psicologi Geteels e Jakson condussero una ricerca su ragazzi dagli 11 ai 18 anni, utilizzando una batteria di test notarono che molti soggetti con punteggi alti nei test di intelligenza avevano punteggi bassi nelle prove di creatività, e viceversa. In effetti creatività e intelligenza sono due cose diverse. 
La creatività non indica per forza essere geniali, è una componente della struttura intellettiva umana, in tutti i c’è creatività anche se in diversi gradi, e può essere favorita. 
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Burnout

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Il termine Burnout in italiano si può tradurre con “bruciato”, “scoppiato”, “esaurito”.  E’ generalmente definito come una sindrome di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione e derealizzazione personale, che può manifestarsi particolarmente nelle professioni che prevedono implicazioni relazionali molto accentuate, come le professioni di aiuto ( infermieri,  medici,  insegnanti, assistenti sociali,  vigili del fuoco, ecc). La sindrome da Burnout è l’esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le persone quando sono presenti eventi stressanti eccessivi e non si riesce a rispondere  in maniera adeguata agli alti carichi di stress che il lavoro comporta.  E’ una sindrome multifattoriale caratterizzata da un rapido decadimento delle risorse psicofisiche e da un peggioramento delle prestazioni professionali. Continua a leggere “Burnout”

Dialoghi Interiori: parlare con se stessi

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Una delle caratteristiche fondamentali della vita mentale è la capacità di avere dialoghi interiori; le persone intatti parlano continuamente con se stesse, del loro passato, del loro futuro, rivivono le conversazioni passate e si predispongono al futuro ripensando alle loro esperienze di vita.
Il Sè può essere concepito come la “molteplicità delle posizioni dell’Io relativamente autonome, in uno scenario immaginario”. Nei loro dialoghi interiori le persone adottano diverse prospettive di se stesse e degli altri immaginari, così la loro vita mentale si popola di molte voci distinte.
I dialoghi interiori svolgono  funzioni psicologiche  importanti; le persone nel loro pensare, non considerano solo eventi ed informazioni, ma producono anche nuove riflessioni e riorganizzazioni. Continua a leggere “Dialoghi Interiori: parlare con se stessi”

L’ascolto Psicoanalitico: sensibilità, ascolto ed empatia

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Le parole possono servire sia da barriere che da ponti alla comunicazione; si possono usare per nascondere o per rivelare, possono essere armi, grida di aiuto, strumenti di finzione, mezzi per mettere alla prova una persona, o doni. E’ importante essere consapevoli, quindi, dell’impatto di ciò che avviene al di là delle parole.
In psicoterapia l’ascolto del paziente non è solo ascolto delle sue parole, ma è soprattutto prestare attenzione a cosa può esserci oltre alle parole, in particolare alle sue comunicazioni affettive o inconsce. Continua a leggere “L’ascolto Psicoanalitico: sensibilità, ascolto ed empatia”

La Felicità come Realizzazione di se stessi

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Nel pensiero di Aristotele tutte le azioni che gli uomini compiono e le decisioni che prendono,  hanno una finalità (anche se possono in qualche caso non esserne consapevoli),  e il fine a cui tutte le cose tendono è il bene. “Ogni arte e ogni ricerca scientifica e similmente ogni azione e ogni scelta deliberata tende ad un bene; perciò si è dichiarato che il bene è ciò a cui tutte le cose tendono”.
Aristotele non prevede che esista un “bene in sè“, un modello ideale e astratto al quale partecipano tutte le “cose buone“; parte invece a ricercare il bene nelle cose reali, un’azione o una cosa non è buona in sè, fuori dallo specifico contesto, ma è buona in quanto conduce al bene dell’uomo. Continua a leggere “La Felicità come Realizzazione di se stessi”

Autostima : una buona immagine di sé

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L’autostima può essere definita in termini generali come la considerazione che un individuo ha di se stesso; si mantiene costante nel tempo ed è piuttosto difficile cambiarla anche se le prove oggettive smentiscono l’opinione che la persona si è fatta.
I nostri pensieri, le nostre convinzioni, le  nostre aspettative  condizionano i nostri comportamenti: “siamo ciò che pensiamo”, diventiamo ciò che  crediamo di essere.
Siamo continuamente impegnati nell’elaborare valutazioni sul mondo e su noi stessi.
La capacità di valutare ci offre una guida, una mappa per orientarci, rende efficaci i nostri comportamenti, ci serve per sapere cosa è buono e cosa è cattivo, quanto lo è e per quale motivo. Continua a leggere “Autostima : una buona immagine di sé”

Resilienza – la capacità di resistere agli urti della vita

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La resilienza è un concetto complesso ed è definita come la capacità di un esito favorevole dello sviluppo nonostante circostanze avverse e traumatiche.
Il  termine è derivato dalla scienza dei materiali e indica la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione.
Gli studi sulla resilienza mostrano che un numero significativo di individui ha la capacità di trasformare un evento critico e potenzialmente destabilizzante in un’opportunità di apprendimento e crescita.
Non è solo capacità di resistere, ma anche di ricostruire la propria dimensione, il proprio percorso di vita, trovando una nuova chiave di lettura di sé, degli altri e del mondo, scoprendo una nuova forza per superare le avversità.
La resilienza è il prodotto di un’interazione di fattori bio-psico-sociali:

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Conflitto e Frustrazione

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Spesso ci troviamo di fronte, in uno stesso momento, a più di un desiderio, a diversi bisogni, a diversi modi per realizzare uno stesso bisogno. E’ quindi necessario prendere una decisione e scegliere ad esempio tra più obiettivi quello che sembra preferibile, e scegliere il modo più idoneo per realizzarlo.
La volontà è ciò che collega il desiderio all’azione, consiste nel saper fare delle scelte e tradurre le intenzioni in azioni. Quando ci si trova di fronte a molti bisogni contemporaneamente, che sono in contrasto tra loro, si crea una situazione di conflitto: due o più motivazioni, all’incirca della stessa forza, che richiedono azioni incompatibili. Se una motivazione è molto più forte dell’altra il conflitto non si verifica, può invece essere molto difficile prendere decisioni in caso di tendenze con forza simile. Inoltre può accadere che la persona non sia consapevole di una delle due tendenze in gioco. Continua a leggere “Conflitto e Frustrazione”

I Bambini e le loro Madri – La madre sufficientemente buona

madre sufficientemente buona psicologia e psicoterapia rhoDonald Winnicott ha avuto il merito di liberare la figura materna dall’incombenza del dover essere perfetta e infallibile.
Descrive la figura della madre non come dispensatrice di cura e amore senza sviste, lacune, imprecisioni, ma come una madre imperfetta, sana e affettivamente presente. La madre “sufficientemente buona” è per Winnicott una donna spontanea, autentica e vera che, con ansie e preoccupazioni, stanchezza, scoramenti e sensi di colpa emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore. Winnicott sottolinea quanto sia importante l’intuito dei genitori per fare le cose giuste, abbinato all’ambivalenza e ai sensi di colpa, che rendono i genitori persone sensibili. Continua a leggere “I Bambini e le loro Madri – La madre sufficientemente buona”

Motivazione ed Autorealizzazione

La motivazione è l’insieme dei bisogni che sono alla base del comportamento che rappresenta l’esito dell’agire. Essa è determinata da due elementi: le competenze, che rappresentano ciò che l’individuo è in grado di fare, e i valori personali, che rappresentano il nucleo di idee che guidano l’individuo nelle cose che comunemente svolge.
La spinta motivazionale è innescata quando l’individuo avverte un bisogno ovvero uno squilibrio tra una situazione attuale e una situazione meta desiderata. La motivazione è ciò che mette in moto, una condizione interna che produce energia per dirigere il comportamento verso una meta. Raggiunta la meta si ristabilisce l’equilibrio con una sensazione di rilassamento e soddisfazione. La motivazione comincia sempre col sorgere di una tensione che può derivare da una carenza organica o da timoli esterni o anche da uno stato d’animo. Continua a leggere “Motivazione ed Autorealizzazione”

L’Oggetto Transizionale

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Winnicott definisce l’oggetto transizionale come il primo possesso non-me. Con il termine oggetto transizionale o fenomeno transizionale si designa l’area intermedia di esperienza tra la suzione del pollice e l’instaurarsi di una vera relazione d’oggetto.
I più comuni sono i peluche, fazzoletti o copertine. Sono oggetti importanti, affettivamente investiti dal bambino “vengono succhiati, abbracciati, lo tengono a galla nei momenti di solitudine o insicurezza, gli danno piacere e fungono da calmante”. Il bambino attribuisce loro un nome, sono essenziali caratteristiche come la trama e l’odore perciò non si deve lavarli troppo spesso, né dimenticarli quando ci si allontana da casa. “ Se siete accorti lascerete che questi oggetti si logorino lentamente… non dovete né distruggerli, né perderli, né darli via”. Continua a leggere “L’Oggetto Transizionale”

Ridere è una cosa seria

ridere è una cosa seria
La risata, così come il sorriso, è un processo in cui, in risposta a un determinato stimolo che viene percepito comico, si produce un vissuto di piacere. La risata è un comportamento istintivo programmato dai nostri geni, nel quale emettiamo suoni, eseguiamo movimenti ed esprimiamo sentimenti. Tale comportamento motorio viene governato dalla parte più primitiva del nostro cervello. La risata è peculiare degli esseri umani. Anche le scimmie ridono, se solleticate oppure sotto l’effetto dell’alcool, ma la struttura armonica delle loro risate differisce da quella degli esseri umani, a causa degli stessi meccanismi neuromuscolari che sono differenti negli uomini e nei primati e che consentono solo ai primi di parlare. Esiste, tuttavia, anche tra i singoli individui una estrema variabilità nel modo di ridere, così come nella diversa suscettibilità agli stimoli umoristici. Continua a leggere “Ridere è una cosa seria”

L’Anima Gemella

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Nel Simposio di Platone il discorso di Aristofane parla del mito degli androgini, l’incontro con la propria metà. Nel mito si racconta che all’origine l’umanità comprendeva tre sessi, il maschio, la femmina e l’androgino che aveva in sé i caratteri degli altri due.
Anche la forma era diversa, arrotondata, era un tutto pieno: la schiena e i fianchi a cerchio, quattro braccia e quattro gambe, due volti del tutto uguali sul collo cilindrico, e una sola testa sui due volti. Potevano spostarsi in qualunque direzione, velocemente, rotolando, avevano una resistenza e una forza prodigiosa e anche una arroganza senza limiti, per cui entrarono in conflitto con gli dei e tentarono di scalare il cielo. Continua a leggere “L’Anima Gemella”

Papà di un maschio, Papà di una femmina

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Essere padre di un maschio o di una femmina comporta identificazioni, investimenti psichici e vissuti diversi.
Può accadere che nei confronti del figlio maschio il padre abbia delle aspettative che sono legate alla sua stessa infanzia ed adolescenza, può nascere una competizione e, a volte, una più o meno esplicita rivalità, di cui il genitore può non essere consapevole. In dinamiche di questo tipo i padri possono sentire minacciato il loro ruolo e la loro autorità quando il figlio cresce, diventa difficile sostenere e supportare il ragazzo nel momento in cui ne ha più bisogno, tendono invece a scoraggiarlo. Continua a leggere “Papà di un maschio, Papà di una femmina”

Lo Stress

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Un pregiudizio diffuso è che lo stress sia una condizione solo nociva e che debba essere evitato. In realtà quando è legato ad una attività intensa, ma anche piacevole, creativa e soddisfacente è benefico. E non può essere evitato, anzi la sua totale assenza porterebbe anche ad una eccessiva carenza di impulsi necessari alla vita; quello che va evitato è lo stress eccessivo.
Lo stress è una condizione aspecifica che permette all’organismo di rispondere ed adattarsi alle sollecitazioni (agenti stressanti). Si capisce quindi come abbia l’ importante funzione di consentire l’attivazione quando le circostanze lo richiedono; fino ad un certo livello l’attivazione è ottimale, migliorando le capacità di concentrazione, apprendimento e memoria. Quando invece c’è un accumulo continuo di stimoli stressanti l’attivazione fisiologica e psichica diventa eccessiva, gli sforzi diventano esagerati ed inefficaci. Continua a leggere “Lo Stress”