Il concetto di autoefficacia si riferisce alla valutazioni che le persone danno della propria capacità di mettere in atto particolari corsi di azioni in ambiti specifici.
Non dipende dal numero di competenze che la persona possiede, ma di quello che si crede di poter fare con esse. Le convinzioni di efficacia influenzano il modo in cui le persone pensano, si sentono, trovano le motivazioni personali e agiscono.
I concetti di autostima e di autoefficacia non coincidono, anche se si possono influenzare reciprocamente. L’autostima corrisponde al senso globale del proprio valore, mentre l’autoefficacia è la percezione della propria capacità definita in un contesto specifico, in certe particolari prove con cui l’individuo si confronta.Una persona può giudicarsi inefficace in una data attività senza per questo perdere l’ autostima, se non investe tale attività del senso del proprio valore personale.
Le percezioni di autoefficacia hanno effetti sulle decisioni, le azioni e le esperienze. Le persone che dubitano della propria efficacia tendono ad evitare le sfide, tendono ad abbandonare le attività in caso di difficoltà e a sperimentare conseguentemente stati d’ansia.
Le convinzioni di autoefficacia influenzano anche fattori emotivi e cognitivi che, a loro volta, influenzano le prestazioni; hanno effetti sulle aspettative rispetto ai risultati, e quindi anche sulla definizione degli obiettivi da perseguire. Le persone convinte della propria efficacia tendono a darsi obiettivi più ambiziosi e si impegnano maggiormente per raggiungerli, dato che quanto a lungo perseverare dipende dalle riflessioni che si fanno sulle proprie capacità. Chi dubita della propria efficacia tende a ridurre i propri sforzi e ad abbandonare il compito.
Inoltre tendono ad attribuire gli esiti degli eventi a fattori stabili e controllabili, quando invece il feedback ricevuto è in contrasto col proprio senso di efficacia tendono ad attribuirlo a fattori esterni piuttosto che interni.
Le percezioni di autoefficacia influenzano anche i livelli di ansia, che a loro volta possono interferire con le prestazioni. Le persone con un elevato senso di efficacia sperimentano minore ansia rispetto ad eventi potenzialmente minacciosi, mentre una scarsa efficacia in importanti compiti della vita può essere legata anche a vissuti depressivi. Uno scarso senso di efficacia può indurre le persone a rimuginare troppo, non solo su un compito che stanno svolgendo, ma anche su loro stesse, così si distraggono e questo ha effetti negativi sulla prestazione.
In generale avere un buon senso di autoefficacia porta ad ampliare anche altre capacità che concorrono poi nell’avere successo; l’acquisire conoscenza e competenza aumenta in effetti le possibilità di successo, ma non quando le persone dubitano talmente delle proprie capacità da non riuscire a mettere in pratica le proprie conoscenze. Quando le persone evitano situazioni che potenzialmente avrebbero potuto sfruttare perdono l’occasione di acquisire nuove abilità. La mancanza di abilità, a sua volta, diventa un ulteriore ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi.
Quanto più forte è il senso di efficacia, tanto più le persone sono vigorose nell’affrontare situazioni problematiche stressanti e tanto maggiore è il loro successo nel modificarle.
Sintetizzando le persone con un elevato senso di autoefficacia:
- Affrontano i compiti difficili come sfide da vincere piuttosto che come pericoli da evitare.
- Si pongono obiettivi ambiziosi e restano impegnate nel loro raggiungimento.
- Di fronte alle difficoltà intensificano il proprio impegno e lo mantengono costante.
- Recuperano velocemente il proprio senso di efficacia in seguito a insuccessi.
- Attribuiscono l’insuccesso a un impegno insufficiente o a una mancanza di conoscenze che possono comunque essere acquisite.
- Affrontano le situazioni minacciose con la sicurezza di poter esercitare un controllo su di esse.
- Un atteggiamento efficace procura successi personali, riduce lo stress e limita la vulnerabilità alla depressione.
Quelle che hanno un basso senso di autoefficacia invece:
- Si allontanano intimidite dalle attività “difficili”.
- Hanno basse aspirazioni e mettono poco impegno nel raggiungimento degli obiettivi.
- Di fronte a compiti difficili, indugiano a considerare le proprie carenze personali, gli ostacoli che incontreranno e tutte le conseguenze avverse possibili piuttosto che concentrarsi su cosa fare per riuscire.
- Riducono il proprio impegno e rinunciano facilmente di fronte a difficoltà.
- Sono lente nel recuperare il loro senso di efficacia in seguito a insuccessi.
- Attribuiscono le prestazioni scarse alla mancanza di capacità personali, bastano pochi insuccessi per perdere fiducia nelle proprie capacità.
- Sono più portate a stress, ansia e depressione.
Secondo Bandura le convinzioni di autoefficacia rappresentano uno dei meccanismi fondamentali attraverso cui opera il sistema del Sé e influiscono sulla capacità delle persone di agire efficacemente nell’ambiente in cui vivono, in quanto portano a trarre il massimo del vantaggio sia dalle proprie potenzialità sia dalle opportunità offerte dall’ambiente. Le ricerche sui meccanismi che regolano la scelta e il perseguimento degli obiettivi, e le convinzioni di autoefficacia, mostrano come questi meccanismi motivazionali contribuiscano al benessere psicologico e alla coerenza della personalità.